L’insieme delle sottili costolature trasversali che fiancheggiano da ambo i lati (nel caso più comune) l’apertura delle cipree, e che talvolta, dal lato columellare, si estendono al peristoma, costituiscono la dentatura. Dal punto di vista dell’animale, la presenza di una struttura che vista di profilo appare scanalata, consente un passaggio di acqua tra il nicchio ed il piede del mollusco, con evidenti vantaggi di ossigenazione senza nulla togliere all’efficienza difensiva dell’apertura a fessura. Sebbene soggetta alle fluttuazioni dovute alla variabilità intraspecifica, la dentatura costituisce uno degli elementi diagnostici basilari per il riconoscimento delle specie e sottospecie. Sono pochissime (2) le specie caratterizzate dalla pressoché totale assenza sia di denti labiali (quelli situati sul lato destro dell’apertura), che di denti columellari (quelli sul lato destro dell’apertura), mentre costituiscono un gruppetto già più consistente le specie che esibiscono una parziale o totale assenza di denti columellari.
Anche l’estensione dei denti , da ambo i lati, è un parametro fortemente diagnostico: possono essere infatti limitati all’apertura, brevi o estesi in vario grado, da uno o entrambi i lati; i denti columellari, inoltre, possono essere presenti solo in una porzione dell’apertura, oppure subire una brusca riduzione in una parte di essa. La struttura dei denti è altrettanto importante, essendo soggetta a notevoli variazioni da una specie all’altra: si possono avere denti sottili oppure spessi, ravvicinati o distanti; particolare attenzione va posta nell’esame dei primi denti columellari anteriori, e nella piega callosa (presente in molte specie) che delimita anteriormente la base, separandola dal canale anteriore, definita tecnicamente terminal ridge o sponda terminale. Anche gli interstizi dentali, cioè gli avvallamenti tra un dente ed il successivo, costituiscono un ausilio all’identificazione, assumendo talvolta un colore contrastante rispetto a quello delle zone esterne alla dentatura; spesso si verifica che la colorazione degli interstizi dia, per contrasto, l’impressione di denti colorati, mentre in realtà la colorazione è appunto interstiziale, in altri casi invece sono proprio i denti ad esibire una colorazione propria, talvolta nettamente contrastante rispetto a quella della base.
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